Alle 8.00 del mattino di sabato 2 agosto 2014, nella campagna di Beroide, un folto gruppo di appassionati cacciatori con i loro fidi animali da punta si è dato appuntamento per la gara cinofila su fagiano senza sparo.
Francesco Murasecco, delegato della Pro Beroide per l’evento e Lando Loretoni, presidente regionale dell’associazione nazionale Libera Caccia, naturalmente, sono stati primi ad arrivare sul campo di gara.
Nonostante l’ora, il sole già alto, prometteva quell’estate che pare essersi riservata solo per la Sagra di Beroide.
Piano piano tutti i partecipanti si sono riversati sul terreno della prova cinofila.
L’approntamento dell’occorrente è stato certosino: ombrelloni, bandiere, picchetti, tavoli e sedie e naturalmente le vivande affidate per l’occasione a Felice Fioretti per la loro distribuzione.
Chiaramente non poteva mancare una sostanziosa colazione salata di benvenuto, alla maniera dei cacciatori, s’intende: roba genuina e forte. Il caffè ognuno l’ha già bevuto a casa propria tre ore prima. Chi si appassiona allo sport di Diana è mattiniero e generalmente ama veder spuntare il sole.
Alle 8.30 tutto era pronto e i giudici di gara (Stefano Proietti e Claudio Rossi) hanno suonato la trombetta del via.
36 sono stati i partecipanti e per ognuno di loro è stato lanciato un fagiano.
Ad uso dei meno esperti, tuttavia, precisiamo che il “lancio” avviene con una modalità tipica di queste gare, vale a dire con il posizionamento della selvaggina in luoghi celati nel campo di gara. In fondo, la sfida per il conduttore è proprio quella di scovare il fagiano acquattato, farlo puntare dal proprio segugio e farlo “flullare”, cioè indurre il fagiano a volar via a seguito della scopertura del nascondiglio.
La gara in parola è una prova di stile, cioè conta come il cane e il suo conduttore scorgono il fagiano acquattato e come lo fanno frullare.
È stato un vero spettacolo vedere questi cani rimanere puntati sulla preda con la caratteristica posizione rigida, quasi interrompendo il rifiatare, con una zampa semiflessa, con la coda ritta, il muso proteso a indicare, come una freccia, al proprio conduttore il luogo in cui si cela la preda.
Dopo la prova di ogni binomio, gli altri concorrenti – riuniti come pubblico – commentavano il veduto. Particolarmente arguta abbiamo trovato l’osservazione di un vecchio e dunque esperto cacciatore, il quale deprecando gli eccessivi richiami di un conduttore al proprio cane, ha sentenziato: “in questo sport è l’uomo che deve servire il cane e non viceversa. È il cane che ha il fiuto per individuare il fagiano acquattato. Il conduttore non deve distogliere segugio dal suo lavoro. Il conduttore deve intervenire dopo che il puntamento è avvenuto”.
Alla fine, dopo tre ore di spettacolo, abilità e vero spirito di amicizia i giudici hanno stilato la classifica:
1° classificato: David Stovali con il suo “orlando”;
2° classificato: Elvezio Proietti con il suo “mino”;
3° classificato: Novello Bocci con la sua “kuzac tea”;
4° classificato: Marcello Lauteri con il suo “kim”;
5° classificato: Fiorello Ricci con la sua “rosa”;
l verdetto dei giudici è stato considerato da tutti pienamente condivisibile.
I premi per i vincitori sono consistiti in buoni cena da spendersi alla “Taverna del Castello” di Beroide.
Anche la natura stamani ha avuto un “premio”: il lancio di fagiani che ripopoleranno la relativa specie.
Quest’appuntamento cinofilo cresce in numero di partecipanti e qualità anno dopo anno; ciò è merito certamente di tanti, in primo luogo dei partecipanti che portano dei segugi addestrati ottimamente; nessuno se l’abbia a male se, in questo momento, vogliamo citare in particolare due persone, che per questa gara si sono spesi assai: Francesco Murasecco e Lando Loretoni.
Di seguito postiamo la nutrita photogallery, mentre per il video documento dell’evento occorre attendere domani, dopo il montaggio.
Buona Sagra dell’Anguilla 2014 a tutti!